Pavimenti sopraelevati

La L.I.C.A.V. srl nasce a Roma agli inizi degli anni ’80 e ormai da più di trent’anni rappresenta un punto di riferimento tecnico per il mercato romano dei pavimenti modulari sopraelevati, rispondendo alle esigenze di carattere architettonico funzionale, con soluzioni che coniugano le peculiari caratteristiche di questi prodotti riguardo la flessibilità tecnica che riescono a garantire agli spazi di lavoro, con la bellezza e la vastità dei materiali impiegabili come rivestimento di finitura dei pannelli.
Estetica e tecnologia trovano il loro punto d’unione nel pavimento sopraelevato, unendo al valore tecnico di uno spazio disponibile per essere usato da qualsiasi sistema impiantistico, quello di particolari soluzioni strutturali e di finitura, che rendono unici gli ambienti in cui viene impiegato.
Il cliente diviene così il fulcro dell’attività della LICAV, che mette al suo servizio l’esperienza maturata negli anni per trovare insieme la soluzione ottimale alle svariate esigenze che si presentano ogni giorno.
A questo si associa in modo sostanziale un’altra delle peculiarità fondanti dell’azienda, quale componente di un gruppo di realtà operative in grado di affrontare il progetto a 360°. Grazie alla divisione Contract la LICAV si occupa di coniugare la realizzazione del pavimento sopraelevato in sinergia con gli altri componenti edili e di arredo quali:

  • Pareti realizzate con sistemi a secco o pareti mobili da arredo, divisorie o attrezzate ad armadio;
  • Controsoffittature in cartongesso o ispezionabili in fibra minerale o soluzioni di design in ABS, Lamiera stirata, Legno, Metallo, ecc
  • Arredi per ufficio, con soluzioni classiche o di design.
  • ...

La LICAV fornisce inoltre la possibilità di usufruire del materiale in pronta consegna, grazie al suo ampio magazzino dove trovano spazio prodotti semilavorati del pavimento sopraelevato ma anche materiali per la realizzazione di pareti o controsoffitti o ancora prodotti specifici per l’acustica, la termica, l’antincendio, ecc

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Soluzione LW40PLB1

Pannello Truciolare, Rivestimento Laminato, Struttura Standard a Piedini regolabili e Traversi Bassi
Pannello LW40 con anima in truciolare di spessore nominale mm 38, rivestito sul lato inferiore in alluminio 5/10; bordo perimetrale in ABS Nero.
Rivestimento P in laminato Abet o Arpa, nei colori / finiture indicate nella documentazione del sistema.
Struttura LB1 costituita da piedini con Base e Testa regolabili micrometricamente in altezza e Traversi a scatto di sezione nominale mm 18/30/18.
Questo sistema è in genere quello che abbiamo disponibile in pronta consegna presso il ns deposito centrale di via Casilina 1670 - 00133 - Roma con il rivestimento Abet cod. 0577

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Soluzione LW40VLB1

Pannello Truciolare, Rivestimento PVC, Struttura Standard a Piedini regolabili e Traversi Bassi
Pannello LW40 con anima in truciolare di spessore nominale mm 38, rivestito sul lato inferiore in alluminio 5/10; bordo perimetrale in ABS Nero.
Rivestimento V in Vinile (PVC) nei colori / finiture indicate nella documentazione del sistema.
Struttura LB1 costituita da piedini con Base e Testa regolabili micrometricamente in altezza e Traversi a scatto di sezione nominale mm 18/30/18.
Questo sistema è in genere disponibile in due o tre settimane dalla formalizzazione dell'ordine

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Soluzione LF35PLB1

Pannello Solfato, Rivestimento Laminato, Struttura Standard a Piedini regolabili e Traversi Bassi
Pannello LF35 con anima in solfato di calcio di spessore nominale mm 34, rivestito sul lato inferiore in alluminio 5/10; bordo perimetrale in ABS Nero.
Rivestimento P in laminato Abet o Arpa, nei colori / finiture indicate nella documentazione del sistema.
Struttura LB1 costituita da piedini con Base e Testa regolabili micrometricamente in altezza e Traversi a scatto di sezione nominale mm 18/30/18.
Questo sistema è in genere disponibile in due o tre settimane dalla formalizzazione dell'ordine

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Soluzione LF35VLB1

Pannello Solfato, Rivestimento PVC, Struttura Standard a Piedini regolabili e Traversi Bassi
Pannello LF35 con anima in solfato di calcio di spessore nominale mm 34, rivestito sul lato inferiore in alluminio 5/10; bordo perimetrale in ABS Nero.
Rivestimento V in Vinile (PVC) nei colori / finiture indicate nella documentazione del sistema.
Struttura LB1 costituita da piedini con Base e Testa regolabili micrometricamente in altezza e Traversi a scatto di sezione nominale mm 18/30/18.
Questo sistema è in genere disponibile in due o tre settimane dalla formalizzazione dell'ordine

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LBST

LB1





LB2

LB3





LB4

LW30

LW40





LF30

LF34





LW40C30

LW40C60





LF35C30

LF35C60





LF12

LF18

P - Laminato Plastico

V - Vinile o PVC

Il laminato plastico venne scoperto casualmente dal chimico belga Leo Bakeland il quale fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 mise a punto un processo chimico che attraverso l’uso di determinati valori di temperatura e pressione produceva una resina che scaldata tendeva ad indurire, conservando la forma del recipiente in cui era contenuta. Da qui nasce la Bakelite, un materiale termoindurente impiegato in moltissimi settori industriali.
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Questo prodotto venne studiato nel XIX secolo da vari scienziati di diverse nazionalità. Alle iniziali difficoltà di renderlo un materiale lavorabile seguì un periodo in cui grazie anche al progresso delle conoscenze nel settore delle lavorazioni chimiche il prodotto venne reso stabile in una forma simile a quella di oggi. Intorno agli anni 30’ dello scorso secolo venne introdotto nel mercato e commercializzato per vari usi fra i quali nel 1936 quello di materiale per pavimentazioni.
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L - Linoleum

R - Gomma

Il Linoleum ha origine naturale: olio di lino, farina di legno, farina di sughero, pigmenti coloranti calandrati su un tessuto di juta naturale e prende il nome dal latino linurn (pianta di lino) e oleurn (olio). Il Linoleum è il risultato di lunghe ricerche, intraprese nello scopo di ottenere un rivestimento del suolo che accontentasse sie le esigenze igieniche, che del comfort e dell'estetica. Diversi furono i prodotti che vennero realizzati e poi abbandonati per vari motivi prima di arrivare al Linoleum che fu infine inventato intorno al 1860 e brevettato il 25 aprile 1863 dallo scozzese Frederick Walton.
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Si può risalire fino all’XI secolo per avere notizie dell’uso della gomma presso gli indiani d’america per farne oggetti di culto o di svago; ma si deve attendere il XVIII secolo perché la gomma naturale stimoli l’appetito delle industrie per un suo uso su larga scala. Nel XIX si scopre il processo della vulcanizzazione che apre definitivamente alla gomma le porte del commercio e ne fa un prodotto stabile e con le caratteristiche che ancora oggi conosciamo.
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T - Moquette

W - Parquet

La moquette è un evoluzione tecnica del tappeto, quindi da sempre legato all’esigenza dell’uomo di dare ‘calore’ ai propri ambienti domestici. Per la storia un cenno particolare lo si può dedicare alla Turchia il cui sultano nel 1843 stabilì in un villaggio vicino alla capitale Costantinopoli la fabbrica imperiale che produceva: moquette, tessuti, tappezzerie e tende, nata essenzialmente per le esigenze delle varie case Reali e dei Presidenti di molti stati importanti sparsi per tutto il mondo.
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Il legno è il materiale che più di altri ha sempre accompagnato l’uomo nella costruzione dei suoi manufatti. Come prodotto di finitura delle pavimentazioni sono storicamente rilevanti le realizzazioni presenti nei palazzi e nei castelli dei nobili, fino alla fine del XVIII secolo quando il parquet divenne una moda anche nelle case della borghesia di vari stati europei. Nel XX secolo il parquet ebbe un notevole sviluppo tecnologico, inizialmente per ragioni economiche e poi per ridurne l’impatto ambientale dovuto alla deforestazione.
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A - Lamina di Alluminio

C - Grès Porcellanato

La lamina di Alluminio viene impiegata come materiale bilanciante, in modo da avere un pannello stabile che possa essere rivestito con qualsiasi materiale di finitura autoposante. Questo è un sistema che consente di scegliere un qualsiasi prodotto presente sul mercato, che sia idoneo per essere usato con tale peculiarità per completare il lato che resta a vista del pavimento.

Il grès porcellanato è un prodotto ceramico ed appartiene alla classe dei materiali i quali, ottenuti a partire da materie prime a base di sostanze inorganiche, non metalliche, vengono dapprima formati e poi, per mezzo di un trattamento termico(cottura), resi meccanicamente resistenti per l'uso cui sono stati destinati.
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M - Marmo e altre pietre

Il marmo si presenta con decorazioni venate o a disegno espanso; generalmente a base calcarea è una roccia metamorfica di composizione carbonatica. Per sua natura non si carica elettrostaticamente. Materiale particolarmente resistente all'abrasione.
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ACCESSORI

Rientrano in questa categoria quegli elementi che contribuiscono a completare la funzionalità del pavimento sopraelevato: sia riguardo al raccordo con zone a pavimentazione standard, che riguardo all'impiantistica elettrica o dati o di trattamento aria.
Nel primo caso troviamo accessori concepiti per risolvere problemi di dislivello, chiusure verticali e rifiniture in genere. Sono pratici e funzionali e consentono di sfruttare al massimo il sistema di pavimento sopraelevato, integrandolo aon altri sistemi già esistenti o da conservare.
Nel secondo caso si tratta di elementi legati all'impiantistica, cui si rimanda per approfondimenti.

RAMPE E GRADINI
Il Gradino consente di superare il dislivello fra due zone quando la differenza di quota ne richiede una divisione in più alzate di misura adeguata.
La Rampa consente di superare il dislivello fra due zone attraverso un raccordo inclinato, indispensabile sia per consentire la libera percorrenza da parte dei diversamente abili che la movimentazione di merci o oggetti caricati su carrello.

CHIUSURA VERTICALE
La chiusura verticale è uno degli elementi che viene richiesto con maggiore frequenza nella realizzazione di un pavimento sopraelevato quando sia necessario risolvere le normali esigenze di raccordo con pavimentazioni pre-esistenti o con pavimentazioni a diverso livello. La chiusura verticale viene risolta con un elemento di chiusura, bordato superiormente con un profilo a L e fissato a terra con delle quadrette metalliche.

BATTISCOPA
Il battiscopa viene impiegato per rifinire il perimetro del pavimento sopraelevato verso i muri di confine e nascondere le irregolarità del taglio dei pannelli, che in genere viene richiesto per adattarne le misure standard a quelle dei locali in cui vengono inseriti.

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INSTALLAZIONE DEL PAVIMENTO MODULARE SOPRAELEVATO

SOPRALLUOGO - L'installazione del pavimento sopraelevato LICAV non presenta particolari problemi, tuttavia è sempre consigliabile prevedere una ispezione dei locali da pavimentare per accertare l'esistenza di poche ma importanti condizioni per una installazione ottimale: - umidità dei locali:max 75% U.R.
- costruzioni nuove:il calcestruzzo deve essere stato steso da almeno due mesi.
- intonaci ultimati da almeno 30 giorni.
- serramenti già montati e completi.
- impianti elettrici e servizi già dislocati definitivamente.

RILIEVO E TRACCIATURA - Eseguito il sopralluogo, è possibile impostare la disposizione del pavimento e di seguito la trama della sua struttura portante.
Esistono delle regole per stabilire la disposizione dei pannelli, ma può variare valutandone il risultato estetico e le necessità tecniche con l'utilizzatore.
È indispensabile inoltre rilevare i dislivelli del solaio; infatti i supporti standard del pavimento hanno una regolazione media in altezza di 30 mm e i solai hanno spesso dislivelli maggiori. Per questo i supporti sono disponibili in una vasta gamma che va da 8 cm fino a 100 cm di altezza.

MONTAGGIO - Verificate le condizioni preliminari, è possibile installare il pavimento. È preferibile, dopo aver rimosso la polvere dalla soletta, trattare quest'ultima con vernice antipolvere inalterabile a base poliuretanica o epossidica. Questo trattamento è indispensabile se il plenum fra la soletta e il pavimento sopraelevato è utilizzato come canale dell'aria condizionata.
La prima operazione da compiere, dopo aver definito il posizionamento dei pannelli, è stabilire come riferimento, per la posa della struttura, una coppia di assi ortogonali, fissando due fili di nylon alle pareti, formando una croce e verificandone l'ortogonalità con il teorema di Pitagora (o con il 3-4-5) (fig. 1).

Pavimento con struttura e traverse -Inizieremo il montaggio della struttura partendo dal punto "0". Terminato il montaggio della struttura provvederemo a metterla in piano usando bolle ad acqua con tubo da 15mt. o livelle a bolla d'aria con stadia da 3mt o le moderne livelle laser. Resa piana la struttura possono essere posati i pannelli, iniziando dalla prima fila di pannelli interi sui due assi ortogonali. È consigliabile non avere porzioni di pannelli troppo esigue a contatto con il perimetro del locale.
Se nella ripartizione modulare si ottengono agli estremi due porzioni di pannello (ad esempio uno da 55 cm ed uno da 15 cm) è opportuno sommare le due misure e dividere il risultato in parti uguali (ad. Es 55 + 15 = 70 / 2 = 35) (fig. 2).

Pavimento con struttura senza traverse - Nel caso di utilizzo di pavimento sopraelevato senza traverse è necessario fissare con adesivo i supporti a terra. Supporti e pannelli vengono posati contemporaneamente e verificati con la livella di volta in volta. Prima di praticare questo tipo di pavimento è indispensabile attendere 24 ore per consentire alla colla che fissa i supporti di asciugarsi. Nella fase finale vengono montati i gradini, le rampe, le chiusure verticali e gli accessori. Installato il pavimento è consigliabile proteggerlo con fogli di cartone o di polietilene fino alla fine dell'allestimento del locale.

Tempo di posa - Il tempo necessario per installare il pavimento sopraelevato LICAV varia in funzione delle dimensioni, della forma e dell'accessibilità degli ambienti; dai tipi di pannello e di copertura e dal tipo di struttura prescelta. Una squadra di due persone può installare, in ambienti con piccola superficie, circa 30 mq di pavimento al giorno per arrivare ad una supeficie di circa 90 mq al giorno in locali di medie o grandi dimensioni, indipendentemente dai fattori sopracitati e dal fatto che la fase di rifilatura e posa dei pannelli perimetrali richiede un tempo notevole. Le nostre squadre di installazione sono specializzate e dotate di attrezzature idonee alla posa del pavimento sopraelevato.
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USO E MANUTENZIONE DEL PAVIMENTO

Pulizia dopo l'installazione: Pavimenti rivestiti in moquette. Terminato il montaggio utilizzare aspirapolvere ad azione spazzolante per moquette agugliate; aspirapolvere battitappeto per moquette velour o bouclè.

Pavimenti rivestiti in laminato plastico o altri materiali similari. Utilizzare uno straccio imbevuto di acqua tiepida e detergente neutro nelle dosi normali, dopo averlo ben strizzato. Ripetere l'operazione dopo qualche minuto. Strofinare con uno straccio asciutto asciugando il pavimento perfettamente. Dopo qualche ora lucidare con una lucidatrice fornita di feltri.

Pulizia giornaliera: Pavimenti rivestiti in moquette. Utilizzare aspirapolvere ad azione spazzolante per moquette agugliate; aspirapolvere battitappeto per moquette velour o bouclè.

Pavimenti rivestiti in laminato plastico o altri materiali similari. Asportare la polvere con un'aspirapolvere. Se necessario ravvivare la superficie con una lucidatrice con feltri. Per eventuali cerature utilizzare poca cera liquida di qualità. Eventualmente inumidire leggermente il pavimento con uno straccio. Maggior brillantezza può esseer ottenuta utilizzando poca cera liquida in emulsione acquosa.

Interventi straordinari: Pavimenti rivestiti in moquette. Piccole macchie possono essere rimosse tempestivamente con spray a schiuma secca facilmente reperibili (seguire le istruzioni sulla confezione). È consigliabile effettuare un lavaggio generale a schiuma secca ogni anno (non utilizzare macchine lavamoquette ad umido).

Pavimenti rivestiti in laminato plastico o altri materiali similari. Le incrostazioni superficiali possono essere rimosse utilizzando con delicatezza una paglietta di ferro finissima,lavando poi con uno straccio umido, asciugando e passando la cera. In questo modo si possono parzialmente togliere le bruciature di sigaretta e di fiammiferi.

Accortezze. Non danneggiare la guarnizione in gomma sulle traverse dei pavimenti dotati di struttura durante la rimozione dei pannelli; potrebbe essere compromessa la tenuta ermetica del sottopavimento. Utilizzare sempre carrelli a sollevamento per spostare macchine, armadi di peso notevole e interporre fra carrello e pavimento appoggi rigidi (es.tavole).

Accortezze. Evitare l’uso di detersivi alcalini. Evitare l'uso di pomice, carta vetrata, soda, sapone da bucato. Con superfici in laminato plastico evitare le pagliette di ferro. Smontando una zona del pavimento è opportuno numerare i pezzi smontati (pannelli, supporti, traverse) per ricollocarli poi nella posizione originaria.

Accortezze. Utilizzare sempre lo straccio per il lavaggio. Le cere contenenti deodoranti, profumi, brillanti deteriorano il pavimento. Non usare acqua diretta per la pulizia, nè per la superficie nè per il sottopavimento.

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Pavimenti sopraelevati

L'idea del Pavimento Tecnico Sopraelevato è da attribuirsi, secondo gli antichi, a Caio Sergio Orata, un imprenditore vissuto a Baia, città termale dei Campi Flegrei, nei pressi di Pozzuoli tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. L'uomo, ricco proprietario di allevamenti di ostriche nel lago Lucrino, avrebbe replicato artificialmente il fenomeno naturale delle Fumarole, ampiamente diffuso nella regione dei Campi Flegrei. Tali caratteristiche esalazioni di vapore, legate alla complessa attività vulcanica della regione flegrea, erano già da tempo sfruttate per riscaldare ambienti dove si praticavano le terapie basate sulla intensa e prolungata sudorazione. Questo sistema di riscaldamento era semplice da realizzare: un doppio pavimento, o vespaio, sotto il quale far circolare aria calda prodotta da combustione di legna bruciata in forni comunicanti col vespaio stesso.

La Tecnica Antica

Il vespaio (hipocasteum: scaldato da sotto), era ottenuto disponendo su file parallele di pilastrini in mattoni di cm. 20 di lato (bessates), alti tra i 70 e i 90 centimetri e formanti una scacchiera (suspensurae), grandi mattoni di cm. 60 di lato (bipedales: di due piedi). Sul piano formato dai bipedales si stendeva uno strato di malta cementizia idraulica (cocciopesto) e quindi il pavimento vero e proprio, fatto di lastre o di mattonelle di marmo (spesso preferito per la buona conducibilità del calore). Questo sistema, poi perfezionato e divenuto raffinatissimo, fu largamente impiegato negli edifici termali di Roma e di tutto l'impero.

La Tecnica Moderna

L'esigenza dell'installazione di impianti, ha portato a riconoscere ai vuoti, ai cavedi, ai passaggi nascosti, un ruolo essenziale nella progettazione. Questo "volume tecnico" avvolge lo "spazio vitale dell'uomo", estendendosi su tutta l'area delle zone vivibili; soffitto, pareti, pavimenti. Gli elementi base di queste chiusure, devono quindi essere pensati in modo flessibile e modificabile.
Le varianti, i cambiamenti, la modificabilità nel tempo, sono componenti essenziali del nostro modo di abitare, di lavorare, di divertirci. Conseguenze obbligate sono il raffinare e il perfezionare le modalità e la rapidità di intervento. Nel caso specifico dei pavimenti modulari sopraelevati L.I.C.A.V., si è arrivati a realizzare un sistema integrato di elementi: strutture di sostegno, supporti, pannelli e un'ampia gamma di superfici di copertura, diversificabili fino a coinvolgere l'immagine finale e l'estetica, in stretta relazione con il fluire continuo del nostro vivere oggi.
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